giovedì 9 ottobre 2014

Due giorni a Machu Picchu

Negli ultimi giorni abbiamo studiato le diverse possibilità di raggiungere Machu Picchu... in bici ci vuole una settimana per andare e tornare da Cusco (c'è un passo - Abra Malaga - a 4300 con 50 km di salita e 50 di discesa e una buona parte è sterrato)... non c'è tempo. In treno è troppo costoso e scomodo (dovevamo prendere un taxi per 50 km perché la ferrovia non parte da più da Cusco causa frane).
Alla fine scegliamo il pulmino che in 7 ore di viaggio ci porta fino all'ultima stazione ferroviaria raggiungibile (Hidroelettrica) per poi proseguire a piedi fino a Aguas Calientes (il paesino da cui si sale a Machu Picchu)... "Mapi" - come la chiamano i turisti - si può raggiungere solo in treno o a piedi.
Nel viaggio di andata Alberto viene colpito da una potente gastroenterite (la seconda dalla partenza) ma grazie ai sacchetti di plastica di cui eravamo dotati, ha potuto comodamente vomitare in pulmino senza arrecare ritardi al gruppo.


Alla guida del pulmino c'è un pilota di Formula 1 o meglio un peruviano che si crede tale (pur guidando un mezzo con 17 persone a bordo). La nausea è poca cosa a confronto con i peli fatti ai mezzi che venivano in senso contrario e le derapate in curva. L'ultima parte del percorso è su strada sterrata e comporta l'attraversamento di precipizi su ponti di legno che avremmo avuto qualche dubbio ad attraversare in bici, immaginate in pulmino. A bordo pista lo strapiombo e per questo ogni volta che si incrocia un altro mezzo, le grida del pubblico femminile si esprimono in tutta la loro altezza.


Arrivati a Hidroelettrica (dove appunto c'è solo una centrale), si inizia una scarpinata di 12 km nella lussureggiante vegetazione subtropicale lungo i binari del treno fino a Aguas Calientes, un paesino da far west dove nella strada principale passa la ferrovia senza alcuna protezione o sistema di sicurezza.
Nonostante il nome del paese nel nostro alloggio - che condividiamo con un colombiano, un australiano e un francese, la doccia è fredda.
E questa è la cronaca di ieri...
Questa mattina sveglia alle 4, perché bisogna essere al cancello di salita a Machu Picchu alle 5 per salite a piedi 1700 gradini e trovarsi all'ingresso - dove c'è l'appuntamento con la guida - alle 6.
Incredibile: alle 5 - immersi nel buio - davanti al cancello ci sono 200-250 giovani pronti a scattare sulle scale... salvo poi arrancare dopo pochi gradini.
Alle 6 siamo all'appuntamento. La città degli Inca è immersa nelle nuvole. Entriamo e cominciamo la visita guidata che dura due ore: vediamo la Casa dell'Inca (l'imperatore, che vi soggiornava alcuni giorni l'anno), l'Orologio Solare, il Tempio delle Tre Finestre (il regno dell'aria, del terreno e quello sotterraneo). Nel complesso l'abitato ha tre tipi di edifici: quelli sacri, quelli abitativi (per la classe media) e quelli dedicati all'attività di gruppo (scuole, officine, ospedali).
Proprio al termine della visita guidata le nuvole si diradano... e finalmente Machu Picchiu (in quechua "Montagna Vecchia") ci appare in tutto il suo splendore, circondata da vertiginosi picchi ricoperti di vegetazione. Concordiamo che la città in sé e per sé non è moltissimo di più delle marogne della Valpolicella ma il contesto è davvero sublime. E si capisce perché la città era sacra per gli Incas e perché quando l'ultimo imperatore ha compreso che sotto i colpi dei conquistadores l'impero sarebbe caduto né ha ordinato l'evacuazione e la distruzione delle vie d'accesso (ragione per cui la città è stata scoperta solo nel 1911 dall'americano Hiram Bingham guidato dai contadini locali che ne conoscevano l'esistenza).
Saliamo anche alla Porta del Sole antico accesso alla città sacra, mentre il Wayna Picchu (la "Montagna Giovane" - quella che appare classicamente alle spalle della città nella vista classica) non è accessibile perché bisogna prenotare la salita con un mese di anticipo.
La visita termina alle 11.30: dobbiamo scendere ad Aguas Calientes a prendere il treno che ci porterà a Hidroelettrica dove il nostro pilota di Formula 1 ci aspetta per le 7 ore di ritorno (durante le quali però prenderà una multa per aver cercato di evitare un ingorgo dovuto ad una esercitazione antisismica!!! Si vede che in Perù costituisce infrazione...)... Tornati a Cusco, gli amici di OMG ci aspettano con un piatto di orzata calda!
La visita a Machu Picchu - sebbene sia uno dei santuari mondiali del turismo di massa - merita veramente la faticaccia che si deve fare per raggiungerla!

9 commenti:

  1. aspettiamo le foto, non tanto di Macchu Picchiu (che si sa come è visto che è stato fotografato in tutte le maniere) quanto delle vostre facce alle 4 di mattina (e delle facce dopo i 1700 gradini)

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  2. Ciao Ragazzi sono Alessandra....concordo con Marta...foto!! foto!! foto!!!!...vostre s'intende...bè anche le facce dopo 7 ore di pulmino assassino vorrei vedere!!!

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  3. Per consolarmi di non aver ancora visitato la sublime Macchu Picchiu, andró a rivedermi le marogne della Valpolicella ;-) Abbracci in attesa delle foto! Cri

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  4. ho letto dei tre simboli 1 il serpente 2 il giaguaro 3 il condor ..........ciao

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  5. Scusate la battuta: in questi tre mesi state sperimentando le nausee delle gestanti!
    Praticamente avete fatto un pellegrinaggio ad un santuario;-)
    Mitico racconto ed esperienza.
    Rimettetevi in salute. Silvia

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  6. Dal racconto sembrano giornate molto intense, vedendo le foto il paesaggio deve avervi ricaricati non da poco.
    Buon proseguimento.
    Riccardo

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  7. ciao Dimitri e Alberto state facendo un grande lavoro

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  8. ciao ragazzi sto pensando a tutte le meraviglie che vedete anche a volte sopportando il freddo e altre situazioni .................forza e ciao

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  9. notizie dalla scienza ............scoperto il piu' antico insediamento umano ad altitudini estreme nelle ande peruviane naturalmente

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