Appena fuori Sicuani ci sono alcune ville coloniali abbandonate molto belle. Poco dopo la strada comincia a salire e continua a farlo per 40 km passando da 3551 a 4338. Non ce lo aspettavamo perché ci dicevano che la nostra mappa era sbagliata e che la tappa era tutta pianeggiante.
Al pedaggio di cambio provincia ci fermiamo a far sosta e una delle guardie ci attacca bottone col solito discorso sul campionato di calcio italiano. Intanto il vento ci aspetta.
Stringiamo i denti e arriviamo al passo Abra La Raya (c'è anche il cartello con l'altitudine).
Ci viene in mente che ieri effettivamente non avevamo inserito tra le nostre richieste alla Pachamama l'assenza di vento. Non ci avevamo pensato perché il problema non si era mai presentato.
Oggi siamo partiti tardi prendendocela con calma e ora il vento non molla: decidiamo di accorciare la tappa e fermarci dopo 70 km a Santa Rosa (per il pernottamento più alto di sempre), avvisiamo Vanni che non arriveremo ad Ayaviri stasera ma domani mattina (sperando che nel frattempo il vento cali).
Oggi siamo partiti tardi prendendocela con calma e ora il vento non molla: decidiamo di accorciare la tappa e fermarci dopo 70 km a Santa Rosa (per il pernottamento più alto di sempre), avvisiamo Vanni che non arriveremo ad Ayaviri stasera ma domani mattina (sperando che nel frattempo il vento cali).
Un saluto e in bocca al lupo per il vento! XOXO
RispondiEliminaTenete duro,
RispondiEliminaper "consolarvi",
da ciclista vi dico che c'è anche di peggio,
si chiama pioggia orizzontale.....
buon cammino
Claudio
quando tornerete farete fatica a ritornare in questo mondo moderno
RispondiEliminaControVento. L'importante è non mettersi a pisciare..................
RispondiEliminaMarcusen
Leggendo il vostro racconto mi viene in mente la Val d'Adige quando sdagli i conti... niente di peggio che pedalare controvento.
RispondiEliminaNon mollate!
Ancora complimenti per l'impresa.
Riccardo