La notte in tenda a 3600 non è stata un granché: ha piovuto quasi tutta notte e sebbene la mitica Hilleberg di Dimitri non abbia avuto il minimo problema, il ticchettio sui teli è stato costante. Alle 4, quando ha smesso di piovere, il cane che Dimitri aveva sloggiato ieri dal sito destinato alla tenda, si è vendicato: si è messo a rosicchiare un grosso osso proprio fuori dalla nostra tenda. Siamo dovuti uscire per accertarsi che non stesse rosicchiando qualche nostro bagaglio rimasto fuori o un copertone della bici... cani peruviani dispettosi...
Sapevamo che a causa di un "desvio" (deviazione per lavori stradali) invece di scendere avremmo dovuto salire e infatti saliamo un bello sterrato non troppo impegnativo fino ad un valico dopo il quale lo sterrato scende nella nebbia in mezzo a paesini rimasti a molti molti anni fa. Alla fine torniamo sull'asfalto e la nebbia si cambia in pioggia. La discesa è intervallata dagli stop degli operai della strada che amministrano alcuni sensi alternati perché la strada tagliata verticalmente nel monte quando piove frana. Ad un tratto vediamo persino un cavallo stramazzato a bordo pista: è venuto giù con la frana e giace ormai gonfio sul un fianco a gambe "stecche".
Sconsolati ci fermiamo al comedor del benzinaio dove troviamo almeno una milanesa (una cotoletta alla milanese, non una ragazza di Milano!) per tirarci su il morale. Tiriamo il fiato per un'oretta, ci rimettiamo le gambe in spalla e ripartiamo... con pazienza riguadagnamo i 2400 metri e arriviamo a Abancay... la solita città peruviana rumorosa, caotica e dall'aria irrespirabile. Ma che importa: abbiamo superato i primi 1000 km di strada e siamo a soli due "tiri" da Cuzco... mitica città inca e base di partenza per Machu Picchu dove, se tutto va bene, saremo lunedì.
[NOTA 1. Carichiamo ora le foto dei giorni scorsi e aggiungiamo una serie di approfondimenti nuovi]
[NOTA 2. Dimitri saluta i piccoli lettori Leonardo, Erica, Paolo, Elena e Irene]
adesso capisco perchè guardando lo spot sembrava foste andati fuori dalla strada principale. avviserò i piccoli lettori di passare di qui x rispondere al saluto, anche se penso lo facciano comunque di loro spontanea iniziativa.
RispondiEliminaGrazie mille Dimitri per il tuo speciale saluto ai nostri bambini, che ovviamente, seguono incuriositi il vostro viaggio tappa dopo tappa!
RispondiEliminaFinalmente sentiamo parlare di cotolette...peccato non siano quelle tanto apprezzate da Dimitri! ; )
Allora buon viaggio.
Un abbraccio Silvia Ale Irene Elena Paolo
bellissime come sempre le descrizioni delle vostre emozioni un pensiero ciao da g e s
RispondiEliminaAlberto, sorriso enigmatico...eli
RispondiEliminaProbabilmente non avete preso la deviazione per il puente sur rio Pachachaca; errare unanum est, vedete di non perseverare!
RispondiEliminaCiao un abbraccio a tutti due
Enzo
A dire la verità non c'era alcuna indicazione stradale - in Perù non ce ne sono quasi mai. Abbiamo seguito le indicazioni degli abitati del posto: arrivare al pilone dell'alta tensione e girare a sinistra! Di ponti neanche l'ombra...
EliminaDimenticavo, se già non lo sapete per placare il "cagotto" si usa il decotto di cannella; loro lo usano anche in bustine come il te. Me l'ha consigliao un medico boliviano. Quindi usate in abbondanza, anche da mettere nelle borracce.
RispondiEliminaCiao
Grazie per il consiglio Enzo... ci siamo dotato anche di muna, che dicono essere miracolosa in decotto!
EliminaQuesta sera, al posto della solita fiaba, i nostri pargoli si sono addormentati con la lettura della vostra avventura. Buona pedalande. Celina Matteo Leonardo Erica
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