venerdì 3 ottobre 2014

La beffa di Abancay

La notte in tenda a 3600 non è stata un granché: ha piovuto quasi tutta notte e sebbene la mitica Hilleberg di Dimitri non abbia avuto il minimo problema, il ticchettio sui teli è stato costante. Alle 4, quando ha smesso di piovere, il cane che Dimitri aveva sloggiato ieri dal sito destinato alla tenda, si è vendicato: si è messo a rosicchiare un grosso osso proprio fuori dalla nostra tenda. Siamo dovuti uscire per accertarsi che non stesse rosicchiando qualche nostro bagaglio rimasto fuori o un copertone della bici... cani peruviani dispettosi... 
Alla fine è arrivata la luce del giorno e abbiamo deciso di sbaraccare e partire.
Sapevamo che a causa di un "desvio" (deviazione per lavori stradali) invece di scendere avremmo dovuto salire e infatti saliamo un bello sterrato non troppo impegnativo fino ad un valico dopo il quale lo sterrato scende nella nebbia in mezzo a paesini rimasti a molti molti anni fa. Alla fine torniamo sull'asfalto e la nebbia si cambia in pioggia. La discesa è intervallata dagli stop degli operai della strada che amministrano alcuni sensi alternati perché la strada tagliata verticalmente nel monte quando piove frana. Ad un tratto vediamo persino un cavallo stramazzato a bordo pista: è venuto giù con la frana e giace ormai gonfio sul un fianco a gambe "stecche". 
Vediamo ad un tratto dall'alto anche Abancay, la nostra meta di oggi: accidenti siamo già arrivati, mitico! Scendiamo ancora e la vediamo quasi al nostro livello, scendiamo ancora e non la vediamo più, e scendiamo, scendiamo, scendiamo... nooooo.... scendiamo 600 metri sotto il livello della nostra meta, che oramai toccavamo con un dito... questa è crudeltà stradale! Siamo scesi da 3600 metri di altezza a 1800 metri mentre dovevamo fermarci a 2400!... Ora abbiamo 600 metri di dislivello da recuperare e abbiamo anche un vento teso contrario da vincere...
Sconsolati ci fermiamo al comedor del benzinaio dove troviamo almeno una milanesa (una cotoletta alla milanese, non una ragazza di Milano!) per tirarci su il morale. Tiriamo il fiato per un'oretta, ci rimettiamo le gambe in spalla e ripartiamo... con pazienza riguadagnamo i 2400 metri e arriviamo a Abancay... la solita città peruviana rumorosa, caotica e dall'aria irrespirabile. Ma che importa: abbiamo superato i primi 1000 km di strada e siamo a soli due "tiri" da Cuzco... mitica città inca e base di partenza per Machu Picchu dove, se tutto va bene, saremo lunedì.


[NOTA 1. Carichiamo ora le foto dei giorni scorsi e aggiungiamo una serie di approfondimenti nuovi]

[NOTA 2. Dimitri saluta i piccoli lettori Leonardo, Erica, Paolo, Elena e Irene]









9 commenti:

  1. adesso capisco perchè guardando lo spot sembrava foste andati fuori dalla strada principale. avviserò i piccoli lettori di passare di qui x rispondere al saluto, anche se penso lo facciano comunque di loro spontanea iniziativa.

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  2. Grazie mille Dimitri per il tuo speciale saluto ai nostri bambini, che ovviamente, seguono incuriositi il vostro viaggio tappa dopo tappa!
    Finalmente sentiamo parlare di cotolette...peccato non siano quelle tanto apprezzate da Dimitri! ; )
    Allora buon viaggio.
    Un abbraccio Silvia Ale Irene Elena Paolo

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  3. bellissime come sempre le descrizioni delle vostre emozioni un pensiero ciao da g e s

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  4. Alberto, sorriso enigmatico...eli

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  5. Probabilmente non avete preso la deviazione per il puente sur rio Pachachaca; errare unanum est, vedete di non perseverare!
    Ciao un abbraccio a tutti due
    Enzo

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    1. A dire la verità non c'era alcuna indicazione stradale - in Perù non ce ne sono quasi mai. Abbiamo seguito le indicazioni degli abitati del posto: arrivare al pilone dell'alta tensione e girare a sinistra! Di ponti neanche l'ombra...

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  6. Dimenticavo, se già non lo sapete per placare il "cagotto" si usa il decotto di cannella; loro lo usano anche in bustine come il te. Me l'ha consigliao un medico boliviano. Quindi usate in abbondanza, anche da mettere nelle borracce.
    Ciao

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    1. Grazie per il consiglio Enzo... ci siamo dotato anche di muna, che dicono essere miracolosa in decotto!

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  7. Questa sera, al posto della solita fiaba, i nostri pargoli si sono addormentati con la lettura della vostra avventura. Buona pedalande. Celina Matteo Leonardo Erica

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