sabato 1 novembre 2014

Vacas è dall'altra parte!

Oggi si va a Vacas, un paesino collocato in aree remote dove Amici della Bolivia (ONG veronese) sostiene un progetto, l'ultimo che visiteremo prima di Buenos Aires. Scendiamo per una valle in cui la temperatura è mite e il paesaggio collinare è simile a certi paesaggi toscani o romagnoli: linee morbide e colori caldi.
Una famiglia (che abita in una casa di mattoni di fango vicino ad un cartello governativo che riporta la scritta "programma di eradicazione della povertà estrema") ci ferma e ci invita a festeggiare con loro bevendo "Chicha", che qui - a differenza che in Perù - è alcolica. Ringraziamo ma, dovendo pedalare per una distanza che alcuni dicono di 25 km altri di 100 km, è meglio di no.
Arriviamo a Tiraque, dove troviamo un bivio: o a destra o a sinistra, cartelli stradali zero.
Prendiamo a sinistra e chiediamo a 4-5 persone e tutti ci confermano che la direzione è corretta. In questo tratto la cartina stradale che abbiamo è sicuramente sbagliata per cui ci fidiamo. Comincia una salita di 15 km e 500 m di dislivello. Arriviamo in cima e dei paesi che dovevamo incontrare nemmeno la traccia. Per un colpo di fortuna il telefono prende. Telefoniamo a Suor Cherubina che ci aspetta a Vacas: Vacas è dall'altra parte! 30 km dal bivio percorsi per errore! Il più grande errore ciclistico mai commesso. Ci viene il dubbio che quando gli chiedi, i boliviani ti confermino sempre la direzione da cui provieni ma Suor Cherubina per la verità dice che si può arrivare anche da dove siamo noi ma c'è uno sterrato brutto e lungo. Meglio tornare indietro. Mannaggia (in realtà le esclamazioni vere erano altre).
Tutto da rifare alle 12.30, quando pensavamo di essere arrivati...
Gambe in spalla e col morale sotto le ruote riscendiamo, torniamo al bivio e abbiamo anche il vento contro! Dopo un'ora siamo a Punata. Ci fermiamo a mangiare una coscia del solito pollo fritto e ripartiamo. Dopo pochi chilometri la salitona che a questo punto ci aspettavamo dato che Vacas ci risultava molto più in alto. Con pazienza l'affrontiamo... ormai la giornata è andata così, pensavamo di arrivare a pranzo invece arriveremo a cena. In cima c'è altopiano. Quando arriviamo al cartello di Bienvenidos a Vacas in realtà ci sono ancora 12 km e - sorpresa - di ciotolato di fiume! Il ciotolato è il peggior fondo per il ciclista, solo la sabbia pura è peggio: impieghiamo due ore a percorrere i 12 km e arriviamo col buio.
Per fortuna suor Cherubina - che col fuoristrada era anche venuta a cercarci - ci accoglie con una cena favolosa: dopo la doccia calda, doppia razione di pasta, doppia bistecca con verdura, frutta fresca e dolcetti di Tutti i Santi!

2 commenti:

  1. non siete proprio fortunati con le strade. speriamo la cosa migliori, invece di peggiorare.

    RispondiElimina
  2. Cherubina è unica! Si fa sempre in quattro, anche se ha poco tempo, per accogliere degnamente gli ospiti. E guai se poi non si fa onore alla sua mensa ... e voi gli avete fatto onore.

    RispondiElimina