Risveglio a -3 gradi in tenda per noi stamattina! In compenso ancora cielo azzurro e senza nuvole.
Pochi chilometri dopo la partenza siamo in riva alla Laguna Colorada: miriadi di fenicotteri rosa "pascolano" con le zampe a mollo nell'acqua color rosso sullo sfondo delle montagne rosse che circondano la laguna. Lo spettacolo di grazia e delicatezza è indimenticabile: i fenicotteri rosa hanno il becco giallo e le ali bordate di nero e quando ci avviciniamo con pazienza si allontanano camminando sulle acque (come direbbe Marco Paolini) "come tanti Gesù Cristi". Scattiamo molte foto.
Inizia la salita e l'astenia di Dimitri già presente ieri si ripresenta in forma molto aumentata: non riesce a spingere sui pedali e procediamo lentamente: forse ha la febbre, forse sta covando una gastroenterite, forse è l'iponutrizione persistente o forse è solo la stanchezza accumulata. Intanto passiamo in paesaggi vulcanici di rara bellezza: campi di lava a pedita d'occhio che contrastano con l'azzurro del cielo. Alle 13 pranziamo nel vento (che non manca mai e stamattina è iniziato prima del solito): mezzo pacco di cracker a testa a cui Dimitri aggiunge pasta di sardine.
Quando ripartiamo ci troviamo su un altipiano con traccie che vanno in ogni direzione: quale prendere? Pedalare nel Lipez non è facile: Herve, il francese con cui avevamo pedalato in Patagonia nel 2010 si era perso e aveva rischiato grosso... cartelli neanche a morire, la cartina non aiuta, fermare un fuoristrada non sarebbe una garanzia... decidiamo allora di fermare tutti i fuoristrada! Dobbiamo essere certi di non sbagliare! Ci sono rimaste solo sue zuppe da mangiare!
Alla fine le indicazioni concordano: dobbiamo passare da alcune fumarole, salire ancora un po' e poi la strada scende in picchiata verso un lago salato: lo spettacolo del grande lago salato che compare e si avvicina mano a mano che scendiamo è straordinario: il blu dell'acqua si mescola col bianco del sale e contrasta con i rossi, i marroni e i bianchi delle montagne e l'azzurro del cielo senza nuvole; qualche fenicottero aggiunge un tocco di classe.
Arriviamo a Polques (con Dimitri che barcolla ma non molla), una località dove c'è solo un Albergue Comunal e una pozza di acqua termale: ci accoglie il Senor Eusebio, l'andino più ciarliero di sempre, e ci dice che l'albergue è "contattato" dalle carovane di fuoristrada per turisti che arriveranno a breve e non c'e posto. Però se vogliamo possiamo dormire per terra nella sala da pranzo dello stabile vicino e mangiare dopo i turisti. Accettiamo (non abbiamo alternative); in attesa dell'arrivo delle carovane, ci offrono anche il the con... i crackers (con noi ci sono anche altri 4 cicloturisti, una simpatica coppia di giovani medici tedeschi fermi per motivi intestinali e due spagnoli "malmostosi" appena arrivati)! Misuriamo la temperatura di Dimitri... niente febbre! Molto bene, deve essere solo la stanchezza estrema! Infatti dopo due ore nella pozza di acqua termale a rimirare il panorama al tramonto... riferiorisce! La cena preparata dalla moglie del Segnor Eusebio non è il massimo ma è abbondante e a noi che non mangiamo da giorni sembra buonissima! Ciacoliamo coi ciclo colleghi tedeschi e andiamo a ricaricare le pile nei sacchi a pelo!
Pochi chilometri dopo la partenza siamo in riva alla Laguna Colorada: miriadi di fenicotteri rosa "pascolano" con le zampe a mollo nell'acqua color rosso sullo sfondo delle montagne rosse che circondano la laguna. Lo spettacolo di grazia e delicatezza è indimenticabile: i fenicotteri rosa hanno il becco giallo e le ali bordate di nero e quando ci avviciniamo con pazienza si allontanano camminando sulle acque (come direbbe Marco Paolini) "come tanti Gesù Cristi". Scattiamo molte foto.
Inizia la salita e l'astenia di Dimitri già presente ieri si ripresenta in forma molto aumentata: non riesce a spingere sui pedali e procediamo lentamente: forse ha la febbre, forse sta covando una gastroenterite, forse è l'iponutrizione persistente o forse è solo la stanchezza accumulata. Intanto passiamo in paesaggi vulcanici di rara bellezza: campi di lava a pedita d'occhio che contrastano con l'azzurro del cielo. Alle 13 pranziamo nel vento (che non manca mai e stamattina è iniziato prima del solito): mezzo pacco di cracker a testa a cui Dimitri aggiunge pasta di sardine.
Quando ripartiamo ci troviamo su un altipiano con traccie che vanno in ogni direzione: quale prendere? Pedalare nel Lipez non è facile: Herve, il francese con cui avevamo pedalato in Patagonia nel 2010 si era perso e aveva rischiato grosso... cartelli neanche a morire, la cartina non aiuta, fermare un fuoristrada non sarebbe una garanzia... decidiamo allora di fermare tutti i fuoristrada! Dobbiamo essere certi di non sbagliare! Ci sono rimaste solo sue zuppe da mangiare!
Alla fine le indicazioni concordano: dobbiamo passare da alcune fumarole, salire ancora un po' e poi la strada scende in picchiata verso un lago salato: lo spettacolo del grande lago salato che compare e si avvicina mano a mano che scendiamo è straordinario: il blu dell'acqua si mescola col bianco del sale e contrasta con i rossi, i marroni e i bianchi delle montagne e l'azzurro del cielo senza nuvole; qualche fenicottero aggiunge un tocco di classe.
Arriviamo a Polques (con Dimitri che barcolla ma non molla), una località dove c'è solo un Albergue Comunal e una pozza di acqua termale: ci accoglie il Senor Eusebio, l'andino più ciarliero di sempre, e ci dice che l'albergue è "contattato" dalle carovane di fuoristrada per turisti che arriveranno a breve e non c'e posto. Però se vogliamo possiamo dormire per terra nella sala da pranzo dello stabile vicino e mangiare dopo i turisti. Accettiamo (non abbiamo alternative); in attesa dell'arrivo delle carovane, ci offrono anche il the con... i crackers (con noi ci sono anche altri 4 cicloturisti, una simpatica coppia di giovani medici tedeschi fermi per motivi intestinali e due spagnoli "malmostosi" appena arrivati)! Misuriamo la temperatura di Dimitri... niente febbre! Molto bene, deve essere solo la stanchezza estrema! Infatti dopo due ore nella pozza di acqua termale a rimirare il panorama al tramonto... riferiorisce! La cena preparata dalla moglie del Segnor Eusebio non è il massimo ma è abbondante e a noi che non mangiamo da giorni sembra buonissima! Ciacoliamo coi ciclo colleghi tedeschi e andiamo a ricaricare le pile nei sacchi a pelo!
la vostra descrizione mi ha fatto sognare a occhi aperti. E' una zona di Bolivia che mi mana ancora. E pensare che ogni momento su Google Earth avevo il vostro punto esatto ... peccato non si potesse comunicare.
RispondiEliminaGrandi ... anzi grandissimi!!!
ciao ragazzi vi aspettiamo con ansia e felicita' ciao
RispondiEliminaCiao disumani su dai che vi rifarete su cibo quando ritornerete alla civiltà! Sicuramente poi vi manchera questi momenti che state vivendo gotetevi e fate tesoro cio che vivete! En tanto noi mangiamo un buon risottino al amarone! ! Buona pedalata
RispondiEliminanon ho mai visto foto così belle. complimenti, veramente.
RispondiEliminamrlaspe