Partiamo con un'ora di ritardo perché siamo chiusi nel nostro alloggio e ci tocca aspettare che arrivi qualcuno ad aprirci... in Italia si chiama sequestro di persona ma qui in Perù è normale.
Siamo carichi perché oggi è la giornata del Lago Titicaca!
Usciamo da Puno e ci accorgiamo che dobbiamo seguire la Panamerica Sur.
Il traffico è a dir poco molto intenso e la strada è maledettamente stretta: furgoni, autobus e camion ci fanno il pelo ad ogni secondo.
Come se non bastasse il fondo dei primi 30 km è ghiaino! Ci sono addirittura gli operai della strada che a badilate ributtano al centro della carreggiata il ghiaino finito a lato (mai visto nulla di simile).
Ma la cosa peggiore è che il Lago Titicaca è lontanissimo! Dobbiamo passare in un entroterra edificato in modo fatiscente e vediamo il lago solo dopo 87 km che percorriamo a staffetta per risparmiare energia perché il solito maledetto vento contrario c'è anche oggi.
Arriviamo a Juli e ci assicuriamo la nostra dose di "sbobba peruviana" di oggi: zuppa d'orzo con fagioli crudi e pesce di lago fritto (ma in realtà erano solo lische fritte): ora come sia possibile mangiare pesce di pessima qualità in riva al Titicaca solo i peruviani lo sanno.
Superato il paese finalmente vediamo il lago (ma solo per 15-20 km): è davvero immenso e di un colore blu mare; è increspato dal vento e le rive sono per lo più coltivate ma non edificate. Dall'altro lato - quello boliviano - svettano montagne innevate di 6000 metri. Purtoppo le spiagge del lago sono degli autentici immondezzai. Sapevamo che i peruviani hanno un rapporto molto "libero" con la spazzatura e lo sporco ma vedere questo scempio ci fa arrabbiare: ci verrebbe voglia di fermarci e ripulire (almeno perché non si veda nelle foto). Che peccato.
Alle 15 arriviamo nel paese di Pomata, "el balcon filosofico del altiplano", dove è in corso l'ennesima festa di paese e gli anziani insistono per farci bere la cerveza con loro... invito che rifiutiamo garbatamente. L'unico alloggio è quello comunale. Solo che chi se ne occupa arriva alle 17 e pare non ci sia doccia ma nessuno lo sa con certezza. Più che filosofi, qui ci sembrano tutti avvinazzati... Decidiamo di proseguire e arrivare a Yunguio dove giungiamo alle 17.30 dopo quasi 140 km di pedalata e oltre 500 metri di dislivello giornaliero... diciamo che lasciamo il Perù con la tappa più lunga: in due giorni abbiamo percorso 250 km contro vento.
Domani passiamo in Bolivia. Il viaggio entra nella sua parte centrale e più avventurosa.
prima o poi dovrete spiegarci questa storia di essere chiusi dentro la stanza. poi per quanto riguarda la spazzatura ....ricordatevi che anche qui da noi non c'è rispetto per niente e nessuno e lungo le strade (e anche i sentieri di montagna) si trova di tutto. è proprio una mancanza di civiltà ed educazione, che, a quanto pare, latita in tutto il mondo.
RispondiEliminaQuando tornerete a casa apprezzerete di più il lago di Garda , che è 20 volte più piccolo ma infinitamente più bello.
RispondiEliminaesplorazione ed avventura implicano anche delle imprevedibili situazioni ..........ciao e forza siete in gamba ciao
RispondiEliminaCari figlioli, tutti hanno sempre detto che il lago Titicaca è il più alto nel mondo, ma nessuno, in effetti, lo ha mai definito un bel lago. Le delusioni nascono spesso dalle aspettative. Avanti sempre, grandi pazzoidi. Marcusen
RispondiEliminaLos encerraron!!? cómo es posible...jejeje
RispondiEliminaNo lo puedo creer!! Todo lo demás si lo creo, la basura y la ignorancia que se puede encontrar en esas regiones.