Salutiamo la dottora Paola (deve essere cambiato il turno) e l'infermiera: dai loro occhi "imbogonati" si direbbe che hanno avuto una notte tranquilla. Prima di partire notiamo la targa che dice che el puesto de salud è stato finanziato da Unicef e realizzato da Caritas.
La strada stamattina è particolarmente bastarda: dobbiamo perdere 1600 metri di altezza ma non è discesa! In media ogni due metri che perdiamo ce n'è uno di salita... una tortura cinese. In un tratto di discesa ripida una bottiglia di plastica da due litri di acqua si sgancia accidentalmente a mo' di bomba dalla bici di Dimitri e al contatto con il suolo dà origine ad una fontana impazzita che viaggia ai 65 km all'ora sulla strada e che Alberto, che sopraggiunge a pochi metri, riesce ad evitare per miracolo. Dopo 4 ore di pedalata cominciamo a temere di non riuscire a percorrere tutti i 130 km che ci separano da Cochabamba ma proprio allora inizia la discesa lunga 35 km! Pausa a Parotani dove mangiamo una coscia di pollo con risetto e patata e affrontiamo gli ultimi 40 km in cui il vento contro è debole ma la polvere dei lavori stradali offusca la visione.
Arriviamo nella periferia di Cochabamba su una comoda avenida a 8 corsie in cui sfrecciamo indiavolati nel traffico. Però siamo due poveri diavoli: ad Alberto si rompe una borsa e a Dimitri si rompe la suola di una scarpa da bici!La strada stamattina è particolarmente bastarda: dobbiamo perdere 1600 metri di altezza ma non è discesa! In media ogni due metri che perdiamo ce n'è uno di salita... una tortura cinese. In un tratto di discesa ripida una bottiglia di plastica da due litri di acqua si sgancia accidentalmente a mo' di bomba dalla bici di Dimitri e al contatto con il suolo dà origine ad una fontana impazzita che viaggia ai 65 km all'ora sulla strada e che Alberto, che sopraggiunge a pochi metri, riesce ad evitare per miracolo. Dopo 4 ore di pedalata cominciamo a temere di non riuscire a percorrere tutti i 130 km che ci separano da Cochabamba ma proprio allora inizia la discesa lunga 35 km! Pausa a Parotani dove mangiamo una coscia di pollo con risetto e patata e affrontiamo gli ultimi 40 km in cui il vento contro è debole ma la polvere dei lavori stradali offusca la visione.
Ad un tratto da un pickup un italiano ci offre un passaggio gridando "Ragazzi, qui è pericoloso! Vi tirano sotto! Vi ammazzano"! Rifiutiamo ringraziando garbatamente e proseguiamo!
con Edit e Alfredo |
Pochi chilometri dopo una sorpresa!
Una rappresentanza delle ragazze della casa sono venute ad accoglierci! Con tanto di manifesti, corone di fiori e canti! Che meraviglia!
A casa di Anna Maria, che possiamo anche ringraziare telefonicamente, c'è un rinfresco per tutti preparato da Cinzia una dottoressa boliviana che ha lavorato per molti anni a Roma e parla perfettamente italiano e da sua mamma (dona Julia). E c'è pure la televisione della città per un intervista!
E non finisce qui! Dopo la doccia si va con Edit da don Alfredo, un ingegnere meccanico in pensione, amico di Anna Maria e Edit, appassionato di cucina che con sua moglie (avvocato boliviano) hanno aperto un ristorante italiano qui a Cochabamba: affettati misti e bigoli fatti a mano dopo un mese e mezzo ci sembrano il paradiso!
Oggi è stata una giornata fantastica di cui dobbiamo ringraziare Anna Maria e Chiara Salvetti che ci ha fatti conoscere!
Una scena da film. Seduti al tavolo affamati con una lacrimucccia sul viso dalla commozione! Fantastica senzazione. Spero di poter vedere in video la faccia di Dimitri all'arrivo del piatto prelibato. Un abbraccio e buon viaggio.
RispondiEliminaGli uomini bisogna sempre prenderli per la gola...mi tocca fare un corso di cucina sul serio...ciaoooo Eli
RispondiEliminaCiao caro Albert complimenti per l'impresa e soprattutto per essere riuscito ad evitare quegli improvvisi pericoli! Belle le foto ed i visi particolari di queste persone così ospitali! Ciao state bene e abbiate cura di voi m.Lo
RispondiEliminache belli che siete con le collane. sicuri di essere in bolivia e non alle Hawaii?
RispondiEliminadimenticavo: la voglio quella collana di fiori. mi serve x addobbare la porta di casa la prox estate! quindi fatemela arrivare tutta intera se possibile
RispondiEliminacarissimi amici Alberto e Dimitri, nonostante le varie peripezie avventurose da voi affrontate e non e' ancora concluso il viaggio altre avventure vi aspettano, quello che si ama molto delle vostre descrizioni e' che sono proprio descrizioni quasi dipinte di questo bellissimo viaggio sembra di viverle con voi ciao e buon proseguimento
RispondiElimina