sabato 22 novembre 2014

Fuori dal deserto (Goodbye Bolivia)!


La giornata alle 5 inizia così: Dimitri nel sacco a pelo a ricaricare le pile, Alberto e due fenicotteri nella pozza di acqua termale ad aspettare il sorgere del sole mentre le montagne davanti si colorano fino all'arrivo del disco infuocato...
Abbondante colazione con pancake, dulce de leche e latte e cioccolato (viva viva San Eusebio - il proprietario!) insieme a tedeschi e spagnoli.
Dura vita del ciclista andino...
Alla partenza pedaliamo nel deserto del Dali, l'ultima parte del Lipez sud, dove dalla sabbia di un grande campo di lava si ergono solitari speroni rocciosi come tanti spettatori del nostro passaggio silenzioso.
Saliamo un passo facile e scendiamo su fondo sabbia (dove la bici scavano lunghe piste da biglie in cui purtroppo non abbiamo tempo di fermarci a giocare) fino ad un piccolo salar prima e alla Laguna Verde poi. La laguna è grande e di un intenso verde smeraldo e si trova sotto due splendide montagne: una è il Licancabur, un altro vulcano di 6000 metri (su cui non si può salire in


bici).
Non ci sono uccelli perché le acque contengono arsenico (motivo della colorazione).
Ci fermiamo a mangiare alla casa delle guide del Parco dove troviamo una grossa pastasciutta e un pò di carne.
Ci dicono che mancano 6 km alla dogana boliviana ma quando ripartiamo il vento è furioso: non ha nessuna intenzione di lasciarci uscire dal deserto e dalla Bolivia! La battaglia dura un'ora in cui con il massimo sforzo riusciamo a percorrere i 6 km. Alla dogana ci mettono il timbro senza neanche guardarci ma raccomandandoci di stare attenti ai camion: la scorsa settimana una ciclista è stata arrotata e uccisa!
Ancora 5 km e siamo all'asfalto! E poi 42 km di discesa fino a San Pedro di Atacama che filano lisci lisci!
Siamo fuori dalla Bolivia: ci voltiamo l'ultima volta a guardare le montagne boliviane. Un paese molto "duro", ma che spettacolo incredibile! E gli ultimi 600 km di sterrato nel deserto sono stati durissimi ma indimenticabili!
Sul più bello che stiamo per arrivare a Dimitri compare un disturbo oculare che Alberto  giudica meritevole di approfondimento: domani andremo a Calama in bus alla ricerca di un oculista.
Intanto ci consoliamo con un superasado (che non è argentino ma va benissimo)... pollo, manzo, maiale... San Pedro sia lodato!

3 commenti:

  1. ciao, ora riposate un attimo ... attendiamo con ansia notizie di Dimitri
    Stefano y Ada

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  2. I vostri racconti sono meravigliosi, si percepisce il vostro entusiasmo (certo, si capisce molto più grande della fatica e degli imprevisti), e la vostra gioia del viaggio! Bellissimo davvero!
    Caro Alberto, Tantissimi auguri per domani (24) da tutti noi e buon Cile.
    Chiara, Francesco e JP

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  3. Ho fatto il percorso,non tutto, in senso contrario in macchina e pulman ed è stato durissimo! !! Penso che pochi al mondo come voi. Racconti e foto emozionanti, la prima cosa che cerco al mattino. Ricaricate le pile a san Pedro per l'ultimo tratto. Un abbraccio ciaoflavio

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